APPROVATI I BILANCI DELL'ENTE
20 luglio 2023
31 agosto 2025
Non solo Marcinelle. C’è infatti anche un’altra tragedia che colpì gli italiani emigrati in cerca di lavoro nel secondo Dopoguerra: successe a Mattmark, in Svizzera (valle di Saas, Canton Vallese), il 30 agosto del 1965. Il distacco di un fronte del ghiacciaio Allalin colpì il sottostante cantiere della diga che si stava costruendo in materiali naturali come roccia e terra. Nella valanga perirono 88 lavoratori tra cui 56 italiani. Tra loro anche degli emigranti dal Friuli Venezia Giulia: Mario De Celia di Gorizia. Alessio Ceccon e Luciano Specogna di Torreano.
Ancora li ricorda ogni anno, affinché la memoria di questa tragedia non si affievolisca, un loro compagno di lavoro che invece, in quella triste giornata, riuscì a salvarsi e a prestare i primi soccorsi. Si tratta di Ilario Bagnariol, nato a Fiume Veneto nel 1942, che ancora vive in Svizzera con la famiglia. Presidente del Segretariato EFASCE di Ins/Lyss anche in questo 2025 - 60mo anno dalla tragedia - come ogni mese di agosto si è recato alla cerimonia commemorativa ufficiale. Ad accompagnarlo questa volta non solo il nipote Loris ma anche il consigliere di EFASCE Pordenonesi nel Mondo Didier Regini, in rappresentanza del presidente Angioletto Tubaro e di tutto il consiglio direttivo. Presenti nella delegazione ufficiale alla cerimonia il ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani (“Mattmark è stata l’ultima grande tragedia dell’emigrazione italiana e noi non possiamo e non vogliamo dimenticarla” ha dichiarato il politico fiumano) e il sindaco di Fiume Veneto Jessica Canton, la quale ha anche consegnato una targa a Bagnarol a nome di tutta la comunità. Alla cerimonia 2025, Bagnariol è intervenuto come testimone dei fatti insieme a Maria Testa che all’epoca operò come infermiera.
“Ritengo doveroso non mancare - ha dichiarato Ilario Bagnariol - perché la memoria dei nostri concittadini italiani e in particolare dei tre friulani, va onorata”.
Furono oltre un milione i metri cubi di ghiaccio che si abbatterono sul cantiere, situato a quota 2200 metri d’altitudine. Il ricordo di quel giorno è ancora vivo per Bagnariol, che era uno degli addetti ai bulldozer, sui quali stava lavorando.
“E il rumore della macchina - ha ricordato - copriva tutto, tanto che non mi stavo accorgendo di nulla. Ad un tratto sentii un picchiettio: era un capocantiere che attirava la mia attenzione tirandomi dei sassi sul mezzo e grazie a questo, infine, vidi l’enorme massa di ghiaccio che scendeva a valle a una velocità spaventosa”.
Un attimo, ma decisivo: Bagnariol si mise in salvo, però vide una scena straziante. “La valanga - ha aggiunto - travolse tutto, uomini, macchine e baracche seppellendole sotto 20/50 metri, arrestandosi infine in un silenzio assordante”.
“La presenza costante di Ilario Bagnariol a Mattmark - ha commentato il presidente di EFASCE Angioletto Tubaro - non solo permette di conservare la memoria della tragedia dell’agosto 1965 ma anche è una preziosa testimonianza di quali sacrifici e dolori dovettero affrontare i nostri emigranti nel Secondo Dopoguerra. Per questo, grazie alla cortese disponibilità del nostro consigliere Didier Regini, come Ente abbiamo voluto essere presenti al suo fianco durante la cerimonia del 60mo anniversario, per onorare il ricordo di chi non c’è più e l’impegno di chi, sopravvissuto, si batte per far in modo che quanto accaduto non succeda mai più”.
APPROVATI I BILANCI DELL'ENTE
20 luglio 2023
EFASCE: 46° INCONTRO CORREGIONALI A CORDENONS
08 luglio 2023
A Dubai aperto il nuovo Segretariato Dell'EFASCE
15 dicembre 2021
Convocazione Assemblea dei Soci
04 luglio 2023
Chiude 45° Incontro corregionali a Casarsa della Delizia
28 luglio 2022
È nata la Newsletter dei Pordenonesi nel Mondo
26 marzo 2021
Efasce racconta storie e testimonianze di emigranti pordenonesi attivi in Italia e nel mondo.